L’impianto di Panigale

Lo Stabilimento di Panigale di Lizzano in Belvedere venne costruito direttamente dalla Provincia di Bologna nella seconda metà degli anni ’60, con il preciso scopo di avviare una produzione locale di trote fario. Dopo alcuni anni di affidamento dell’impianto alla Regione, nel 1969 la Provincia di Bologna rinunciò al rinnovo di tale contratto e decise di puntare verso la produzione a ciclo completo di novellame di trota fario di elevata qualità, da destinare al ripopolamento delle acque bolognesi.

L’obiettivo dell’autosufficienza produttiva per l’intero territorio della provincia di Bologna in termini di novellame da ripopolamento venne raggiunto nel volgere di pochi anni. Fino al 2005 la gestione dell’impianto di Panigale è stata effettuata direttamente dal Servizio Tutela e Sviluppo Fauna attraverso un vivaista ittico che risiedeva all’interno dulla struttura.

Con il pensionamento di quella particolare figura professionale la conduzione dell’allevamento è stata esternalizzata e affidata alla Federazione Italiana della Pesca Sportiva e Attività Subacquee (FIPSAS) mantenendo inalterato l’obiettivo della produzione di novellarne rustico di trota fario da destinare al ripopolamento delle acque pubbliche.

Nella gestione dell’impianto la FIPSAS assicura il regolare funzionamento attraverso proprio personale e il supporto di collaboratori volontari che operano in accordo e con la supervisione del personale tecnico del Servizio Tutela e Sviluppo Fauna. L’Amministrazione Provinciale garantisce attraverso risorse proprie o regionali i necessari interventi di manutenzione straordinaria.

OBIETTIVO QUALITA’ SANITARIA E GENETICA

La scelta produttiva di puntare a ottenere materiale di elevata qualità e un alto livello di rusticità condiziona fortemente le modalità di gestione dell’impianto.

Le densità degli animali vengono mantenute a livelli bassi ed eventuali esuberi vengono tempestivamente sfoltiti attraverso piani straordinari di ripopolamento.

Sono banditi i trattamenti antibiotici con mangimi medicati e anche le. procedure di disinfezione sono ridotte allo stretto indispensabile per contrastare situazioni di criticità. L’alimentazione artificiale viene somministrata manualmente per evitare sprechi e interferenze con la qualità dell’acqua.

Nel 2009, a conclusione di un lungo periodo di controlli e analisi, lo stabilimento di Panigale e tutto l’alto Bacino del torrente Silla hanno acquisito il riconoscimento comunitario di zona e impianto indenni da setticemia emorragica virale (V.H.S.) e da necrosi ematopoietica infettiva (I.H.N.). Assolta la procedura formale di certi¬ficazione, l’impianto ha ripreso una regolare funzionalità, puntando verso nuovi ambiziosi obiettivi come il miglioramento genetico del materiale prodotto.

A tale scopo la FIPSAS ha attivato un contratto di collaborazione con Pier Paolo Gibertoni, ittiologo reggiano di fama internazionale, che dispone tra l’altro di un parco riproduttori selezionato di trota fario di ceppo mediterraneo tipico dell’Appennino Tosco-Emiliano. Questo rapporto ha portato all’applicazione di nuovi protocolli che stanno fornendo eccellenti risultati sia in termini quantitativi che qualitativi.

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